domenica 6 gennaio 2013

La sorella che mi sono scelta

Ieri pomeriggio ho ricevuto la sua telefonata. Un numero che non conoscevo, ma ho riconosciuto il prefisso della Nuova Zelanda. Non avevo dubbi che fosse lei: mia sorella Sara.
Sono figlia unica, ma ho scelto una sorella: perché Sara non è la mia migliore amica, lo trovo un titolo riduttivo. 
Era triste, dopo 4 anni sentiva la nostalgia di casa: gli affetti, la sua lingua madre. Ovviamente non potrebbe mai mancarle l'Italia come patria, e sinceramente la invidio un po' perché anche io vorrei essere lì, vista la nostra assurda situazione politica e la disastrosa condizione economica. 
Mi sentivo emozionata, anche se parliamo a volte con skype (ma non abbastanza quanto vorrei, mea culpa). 
Per lei era notte fonda, ci separano 12 ore di fuso orario. 
Nonostante la lontananza, lei resta la persona con la quale mi posso confidare, la prima alla quale voglio raccontare una bella notizia, perché anche se non abitiamo più a 200 metri di distanza, lei resta un punto di riferimento. Si sentiva delusa da molti suoi amici italiani che hanno smesso di cercarla e che addirittura non si fanno più trovare. 



Le mancava il mio abbraccio e non sapevo che fare. 
Ci provo così, spero le arrivi ugualmente, fino a quando ci abbracceremo veramente. Spero sia quest'anno!
Desperate Librarian

Si va avanti! Con il post n. "zero"

Ho solo cambiato piattaforma, si continua da qui!
Come spesso si scrive, "è una lunga storia" e ovviamente non voglio copiare ed incollare i miei vecchi post. 
E adesso... tre, due, uno... azione!
Desperate Librarian